E’ una tecnica chirurgica che prevede la sostituzione del cristallino naturale con uno artificiale (lente intraoculare) o l’impianto in un cristallino artificiale in aggiunta al cristallino naturale (lenti fachiche). La chirurgia refrattiva intraoculare si esegue sempre comunque quando si asporta a cataratta, o nel caso di un importante difetto di vista che non possa essere corretto con la chirurgia corneale.
Quando si prende in considerazione?
- il difetto del paziente supera le possibilità correttive del laser ad eccimeri
- il paziente presenta già una iniziale cataratta
- il paziente è già presbite e desidera non portare lenti è per lontano né per la lettura
Si ricorre all’impianto di lenti intraoculari, disponibili in varie tipologie per adattarsi alle specifiche esigenze di ogni paziente.
La chirurgia refrattiva intraoculare può correggere ipermetropie o miopia molto elevate (tra 12 e 30 diottrie), astigmatismi e difetti multifocali (presbiopia) in casi selezionati
Quindi l’entità del difetto refrattivo, l’età del paziente e la conseguente condizione fisiologica del suo cristallino naturale, influenza la scelta del tipo di intervento:
La chirurgia facorefrattiva implica la sostituzione del cristallino naturale, anche se ancora trasparente, con una lente intraoculare (cristallino artificiale).
E’ di fatto la stessa tecnica utilizzata anche per l’intervento di cataratta.
Tale tecnica chirurgica, a differenza della chirurgia refrattiva corneale prevede delle microincisioni che permettano l’ingresso intraoculare di strumenti microscopici al fine di procedere alla sostituzione del cristallino. Solo alcune fasi di tale procedure possono essere eseguite grazie al supporto del laser al femtosecondi.